Iraq: l'esercito avanza contro i curdi, ''riconquistata'' Kirkuk

Nella notte tra domenica e lunedì l'esercito iracheno, assieme alle forze speciali e alle milizie sciite alleate, è avanzato verso Kirkuk e in poche ore ha preso il controllo di diversi impianti petroliferi, dell'aeroporto militare e dei principali edifici governativi della città. Le forze curde si sono ritirate a nord senza opporre resistenza, anche se ci sono stati alcuni sporadici scontri a fuoco. Alcune ore prima dell'arrivo delle forze irachene, migliaia di abitanti avevano lasciato la città per paura che potesse diventare un campo di battaglia.
Kirkuk è una città multietnica con una forte presenza curda ma che non fa parte della regione autonoma del Kurdistan iracheno, ed è il capoluogo di una regione ricca di pozzi petroliferi. E' amministrata da tre anni dalle forze curde, che ne avevano preso il controllo nel corso dell'offensiva contro lo Stato Islamico. Anche a Kirkuk si era tenuto il 25 settembre scorso il referendum per l'indipendenza del Kurdistan iracheno, non riconosciuto dal governo centrale di Baghdad.
I vertici militari dei peshmerga hanno definito l'attacco a Kirkuk una dichiarazione di guerra contro il Kurdistan. Il premier iracheno Haidar al-Abadi ha detto di avere agito secondo la Costituzione, per conservare l'unità del paese. Gli Stati Uniti hanno chiesto di fermare subito le operazioni militari evitando l'escalation, ed hanno invitato le parti a concentrare gli sforzi nella lotta allo Stato Islamico.

Questo è un articolo pubblicato il 16-10-2017 alle 17:56 sul giornale del 17 ottobre 2017 - 489 letture
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